Mirabilia (dal latino mirabilis) in italiano significa ‘meraviglie, cose degne di ammirazione’, mentre in tedesco venivano chiamate Wunderkammer; anticamente erano dei particolari ambienti in cui i collezionisti conservavano raccolte di oggetti rari e preziosi.
Fu un fenomeno tipico del ‘500, anche se fondava le sue radici nel Medioevo, e continuò fino al ‘700, costituendo il primo stadio del concetto di museo moderno, in cui, tuttavia, gli oggetti non sono di proprietà privata, ma accessibili al grande pubblico.
Mirabilia oggi è anche il nome di un’affermata realtà professionale che opera nei settori dei gioielli antichi, dell’oggettistica, dell’antiquariato e del vintage, sia in Italia che all’estero, e la Galleria Mirabilia ne è l’espressione più recente, in cui si è voluto riprendere questo concetto di piccolo museo privato delle rarità.
L’intento è quello di accompagnare il visitatore in un viaggio o percorso emozionale attraverso questa Galleria delle Meraviglie (Wondergallery) per fargli scoprire, come Alice nel “Paese delle Meraviglie” (Wonderland), una nuova dimensione del reale (evocativa, simbolica e magica) che gli oggetti del passato possiedono.
Oscar Wilde,
Il ritratto di Dorian Gray, 1891
Ma da quale intuizione nasca Mirabilia e come questa si sia evoluta nel tempo, ce lo racconta direttamente Giangiacomo Castellano Grassi, in questa sua appassionata testimonianza:
“Sin da piccolo ho avuto una passione istintiva per tutto ciò che era bello, tanto da essere definito “esteta” dalla mia insegnante delle elementari, per la mia naturale capacità di accostare armoniosamente i colori e dare giudizi critici sull’abbigliamento delle persone. Quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande rispondevo: Il “lusso”. Non intendevo un lavoro specifico, ma, più che altro, uno stile di vita, che fin da piccolo mi aveva affascinato.
All’età di sette anni mia mamma mi mise tra le mani la mia prima lettura impegnata, che mi fece associare l’amore per l’arte e l’antichità alla curiosità per la storia: “Civiltà sepolte” di C.W. Ceram, un libro, scritto in forma di romanzo, che illustra alcune delle città e civiltà del passato (Ercolano, Pompei, Troia, gli Egizi, gli Assiri, i Babilonesi, i Sumeri, i Maya, gli Aztechi) descrivendone le scoperte, a volte fortuite, che hanno coinvolto i vari archeologi e fornendo una panoramica abbastanza vasta e interessante (a tratti emozionante, come l’autore abilmente sa fare) su arte, costumi e religione.
La mia fantasia di bambino è rimasta particolarmente affascinata della descrizione della scoperta della mitica tomba, fino a quel momento inviolata, del giovane faraone Tutankhamon, da parte dell’archeologo ed egittologo Howard Carter e Lord George Herbert, V Conte di Carnavon, nel 1922. Grazie a questa lettura mi sono appassionato alla civiltà degli antichi Egizi, ma anche alle pietre preziose, ai gioielli, ai tesori, come quello trovato nella tomba del Faraone.
Da quel momento mi si è aperto un mondo nuovo, stimolato in particolare dai miei genitori, anche loro collezionisti di antiquariato (specialmente di mobili, quadri, argenti, ceramiche, statue, tappeti, e in seguito gioielli ed abbigliamento vintage), che hanno riconosciuto la mia passione ed hanno cercato di valorizzarla. Grazie a loro, ho iniziato a viaggiare attraverso l’Europa, visitando città d’arte, musei, palazzi storici e castelli (a volte trasformati in hotel e ristoranti di lusso).
A nove anni, in vacanza al mare in Liguria, visitando il negozio di un antiquario di Sestri Levante, ho iniziato la mia prima collezione personale, con l’acquisto di due bastoni da passeggio, del periodo Impero. Mi sono interessato al genere e la lettura del libro “Bastoni, dall’essenziale allo stupefacente” di Coradeschi e Lamberti mi ha fatto appassionare, in seguito, ai bastoni “a sistema”, cioè contenenti all’interno oggetti (come, ad esempio, completi da cucito e da scrittura, strumenti musicali e ottici, fiaschette in vetro, complete di bicchierino, per i liquori).
Ancora grazie a mia mamma, a dodici anni ho scoperto la letteratura francese attraverso il romanzo “Bel Ami” di Guy de Maupassant ed in seguito mi sono appassionato alla produzione letteraria di Honoré de Balzac. La lettura del suo romanzo “Il cugino Pons” (dove si descrive la vita di un collezionista di oggetti preziosi) e la frequentazione della città di Parigi, in particolare del ‘Louvre des Antiquaires’ (una sorta di grande magazzino dell’antiquariato, in rue de Rivoli), mi hanno fatto nascere la passione per l’oggettistica, in particolare francese.
La visita, poi, della Reggia di Versailles e dei castelli reali francesi ha fatto il resto: da quel momento sono diventato un grande conoscitore di tutto ciò che era francese e legato alla dinastia dei Borboni, prima con il mitico Luigi XIV, detto il “Re Sole”, poi con Luigi XV e la sua favorita, la Marchesa di Pompadour, e infine Luigi XVI e la celebre Regina Maria Antonietta.
Ormai quattordicenne, le mie collezioni si sono ampliate e in ogni viaggio che facevo, oltre ai bastoni, acquistavo altri souvenir: decorazioni cavalleresche, gioielli antichi, ceramiche e argenti inglesi, sheffield, posateria ed oggettistica per la tavola, spilloni antichi da cravatta, vetri francesi Art-Nouveau, mobili ed oggetti Art-Déco, curiosità storiche e, da ultimo, il Vintage, cioè l’abbigliamento e gli accessori d’epoca.
Un esperto antiquario, amico di famiglia, che considero tuttora il mio maestro, ha riconosciuto, per primo, il mio talento e la predisposizione naturale per intraprendere quest’attività; lui mi ha incoraggiato e stimolato a frequentare mostre specializzate ed approfondire le mie conoscenze in materia.
In seguito ho deciso di iscrivermi al corso di Laurea Magistrale in Storia, con indirizzo Medievale, presso l’Università di Genova, dove mi sono laureato con lode discutendo una tesi dal titolo: “Dimensione simbolica, magica, astrologica, terapeutica delle gemme e pietre preziose nel Medioevo“. Nel frattempo ho anche svolto corsi di specializzazione di antiquariato presso una famosa casa d’aste genovese e di gemmologia al CISGEM di Milano, tenendomi sempre aggiornato con letture specifiche.
Nel 2004 ho aperto la prima galleria antiquaria Mirabilia nella mia città, Tortona, e fino al 2006 ho anche partecipato periodicamente a Mostre-mercato di Antiquariato, di Alto Antiquariato e Vintage a Milano-Novegro, Parma, Vaprio d’Adda, Saluzzo, Belgioioso, Modena e Forte dei Marmi.
Nel 2015 ho creato la mirabilia.gallery, uno dei primi negozi italiani di antiquariato virtuali, con vendita esclusivamente online, facendomi conoscere a livello internazionale, in particolare al mercato americano.
Dal 30 novembre 2022, dopo un’attenta e complessa ristrutturazione, ho aperto una seconda galleria antiquaria a Tortona (in provincia di Alessandria, Piemonte), con 200 mq. di esposizione, su due livelli, in un palazzo del XIX secolo, situato nel centro storico cittadino (ingresso interno cortile).
La nuova Galleria Mirabilia è la perfetta sintesi di quello che io credo debba essere un antiquario nel XXI secolo: non solo un commerciante, ma anche un collezionista, un custode del passato, uno studioso, appassionato del proprio lavoro, amante della storia e del bello, ma, soprattutto, un amico onesto e degno di fiducia per i propri Clienti, che ritiene che il giusto rapporto qualità-prezzo sia alla base della propria attività.
Questo è il tipo di antiquario che desidero essere per voi, grazie anche all’aiuto di tutte le persone che collaborano con me”.